Mattioli: Grimaldi bis…
Ci risiamo ancora una volta,
La scorsa settimana abbiamo inviato una richiesta per incontrare il nuovo Presidente della CONFITARMA così da salutarlo, conoscerlo e rappresentargli quella che è la nostra realtà sul territorio.
Purtroppo, ad oggi, non c’è stato alcun riscontro da parte dell’Associazione degli armatori e, siamo certi, nulla arriverà mai. Diversamente è avvenuto per i sindacati confederali (CGIL, CISL, UIL) che, dopo aver inviato una lettera di “felicitazioni” al nuovo Presidente sono stati subito convocati a conferma di un’unione ormai consolidata da tempo.
A noi, questo nuovo presidente, sembra un “Grimaldi bis”, infatti si continua a perseverare sulle posizioni del suo predecessore il quale, nonostante le molteplici richieste d’incontro, non ha mai dimostrato interesse ad una Associazione che oggi conta tra le sue fila circa 3500 iscritti.
Ebbene egregio Sig. MATTIOLI, la strategia di far scomparire i marittimi italiani dalle navi va avanti, lei cita, su “Il sole 24 ORE”, la Difesa della competitività del settore attraverso il registro internazionale, il sostegno alla formazione, la grande attenzione sul l’abbattimento delle emissioni navali e la guerra alla burocrazia. Con (e su questo ci trova pienamente d’accordo) un sogno nel cassetto: la nascita di un ministero del Mare.
Egregio Presidente il Registro Internazionale è nato per far ritornare le navi della flotta italiana sotto bandiera nazionale e per creare anche nuovi posti di lavoro per marittimi italiani. Ma tutto questo non è mai stato fatto, poiché la legge 30/98 è stata stravolta più volte da CONFITARMA e dai sindacati confederali con opportune deroghe a loro favore. Un Osservatorio Marittimo che non ha mai funzionato, un Comando Generale delle Capitanerie ed i Sindacati CGIL, CISL, UIL, che non si sono mai interessati, anzi, hanno taciuto quando era il momento di parlare. Le si immagina se sulle navi passeggeri italiane avessimo l’un per cento di personale italiano quanta disoccupazione avremmo eliminato?
Noi abbiamo più volte ribadito che è necessario rivedere la legge 30/98 riportandola al suo status iniziale che, tra l’altro, includeva anche l’imbarco dell’allievo ufficiale a bordo. Di cosa vogliamo parlare ancora egregio Presidente, la CONFITARMA lo sapeva e lo sa benissimo!!!!
Poi lei cita che farete di tutto per la formazione, ma caro Presidente, la CONFITARMA lo ha già fatto!! Forse lei non è a conoscenza che nel 2010 la CONFITARMA, il RINA, il COMANDO GENERALE DELLE CAPITANERIE, MINISTERO DEI TRASPORTI e altri, hanno fatto nascere una mega ACCADEMIA della MARINA MERCANTILE ITALIANA a Manila!!, sì, proprio quando sono stati emanati gli emendamenti di Manila 2010!! In questa Accademia, il “Filippino” che entra, esce pronto per essere utilizzato su navi italiane che fanno rotte internazionali. E poi che dire dell’Accademia della Marina Mercantile Italiana di Genova, sostenuta dal Fondo Nazionale Marittimo da lei presieduto? E lei mi viene a parlare della formazione, quando l’istituto Nautico Italiano è stato declassato, le scuole professionali per arte marinaresca sono scomparse insieme alle figure del “Padrone marittimo”, “Meccanico navale”, “Op. Motorista”, “Elettricista/Elettronico di bordo”, cosa vogliamo dire di più? Ormai l’Italia è diventata una nazione dove spadroneggia il “Business”, un marittimo per imbarcare la prima volta deve, dopo un estenuante percorso burocratico, sborsare circa 1000 euro per i corsi base!!!!! Si sono aperti centri in tutt’Italia che lucrano sulla drammatica situazione degli “sfortunati” marittimi italiani!!!
Stiamo ancora aspettando che vengano applicati gli emendamenti per il Mare Bonus, legge ormai approvata da tutti e lasciata “dormiente” del governo Italiano. Il Sig. Grimaldi era contrario alla sua applicazione, infatti minacciò licenziamenti per 1500 marittimi ed il cambio di bandiera delle sue navi. Poi tutto ad un tratto, fulminato da una luce celestiale, annuncia l’assunzione di 500 marittimi italiani, bene bravo staremo a vedere.
Quindi Sig. MATTIOLI, come vede, abbiamo cercato di esternarle in poche righe come stanno le cose. Il marittimo italiano in questa situazione è un lavoratore senza futuro, perché non riesce ad essere competitivo rispetto la platea internazionale e la colpa è di CONFITARMA, dei Sindacati confederali ma, soprattutto, dello stato italiano il quale non ha mai voluto fare un’appropriata politica marinara per un paese, come l’Italia, dalla grande tradizione marinaresca!!!
Egregio Sig. MATTIOLI noi siamo qui, vigili come sempre, auspicando che tutti i lavoratori del mare insorgano per una “Rivoluzione Culturale Marittima” perché, se a Roma il 3 maggio 2017 sono giunti oltre 50 autobus con circa 3500 manifestanti, vuol dire che la forza marittima esiste e che, la prossima volta, saremo più del triplo perché la condizione del popolo italiano del mare è diventata oltremodo insostenibile.
Il Presidente