MARITTIMI FRANCESI INSEGNANO
GARANZIE PER IL NOSTRO FUTURO
MARITTIMI FRANCESI INSEGNANO
La protesta a Bastia dei marittimi e portuali Francesi delle compagnie Corsica Linea e la Meridionale lo scorso 23 giugno è stato solo un esempio per ciò che potrà succedere in Italia nel caso in cui il Governo si lasci convincere dai “ poteri forti “ dello shipping di ridefinire le modalità per il sostegno finanziario necessario per l’obbligo della regolare continuità territoriale da, tra e verso le nostre isole.
Se qualcuno non ricorda, 10 anni fa circa, nel momento in cui la Tirrenia doveva essere privatizzata mettendo le linee a gara europea, ci fù il tentativo dell’allora amministratore delegato , in accordo con dei fondi sovrani e la complicità anche di qualche sindacalista confederale, di mettere un forte vincolo per proseguire , privatamente, nell’attività cabotiera marittima sino ad allora da lui gestita per conto dello stato italiano.
Il tentativo non andò fortunatamente a buon fine perché tutti i lavoratori, marittimi ed amministrativi dell’allora Tirrenia , accorgendosi che quella soluzione avrebbe sicuramente determinato il loro immediato licenziamento sostituiti, evidentemente, da personale extracomunitario a bassissimo costo , si ribellarono fino addirittura , primo ed unico caso nella storia sindacale, a non rispondere alla proclamazione di uno sciopero “ selvaggio” dalla Uiltrasporti che , strumentalmente e per fini sicuramente non a favore dei marittimi, aveva proclamato addirittura per il 15 agosto.
Tutti ricorderanno che il giorno precedente allo sciopero, tutte le Tv che vennero a bordo delle navi, per fare delle interviste, si trovarono davanti dei lavoratori determinati ed autorganizzati a lottare intelligentemente per il proprio lavoro, rifiutandosi di aderire ad uno sciopero che li avrebbe portati nel burrone del licenziamento.
Tutto questo per dire che, a chi avesse malsane e malagurate idee di definire un rinnovo di concessioni, magari prendendo a pretesto l’articolo 4 della direttiva europea 3577 il quale, è evidente, non è mai stato neanche letto dai Francesi senza tener conto che attualmente la forza lavoro impegnata con il gruppo Onorato Armatori, che opera anche in regime di concessionaria per la continuità territoriale da, tra e verso le isole, e di circa 5000 marittimi tutti italiani, l’episodio di Bastia è stata una piccola protesta rispetto a quello che dovrà succedere nei nostri porti nel caso non verranno garantiti tutti i 5000 posti di lavoro attuali.
Marittimi Italiani è arrivato il momento di decidere per il nostro futuro adesso come 10 anni fa , la battaglia che dovremmo affrontare sarà determinante per tutti noi , per la nostra marineria e per le nostre famiglie.